Difficili accostamenti

Alla Brend New Gallery di Milano, fino al 22 dicembre, sono esposte, in tre sale, le opere di due giovani artisti molto famosi all’estero, Angel Otero e Joshua Abelow.

Se l’idea del curatore era quella di mettere a confronto due espressioni artistiche molto diverse tra loro, questa esposizione coglie nel segno.

La prima sala che accoglie il visitatore è piuttosto grande: alle pareti i lavori di Angel Otero – nato in Portorico nel 1981. L’impatto, grazie alle dimensioni delle tele, è notevole. Esposte prive di cornice, attirano lo sguardo per la strana assonanza dei colori: disposti a macchie, intersecati da sottili linee simili a graffi, che invitano lo spettatore a immaginare di immergersi in quell’universo parallelo ove, appena tracciata, si intravede una sagoma umana che cerca di galleggiare in un oceano dalle tonalità amaranto.

Più avanti, un grigio morbido cela e disvela, al suo interno, figure che paiono incamminarsi verso un orizzonte oltre la tela, fendendo un’omogeneità di colore appena vivacizzata nella parte superiore dell’opera. Gli stati d’animo si alternano: ci si sofferma, quasi con sollievo, su un dipinto dove il bianco è prevalente – un invito ad aprirsi e a immergersi in una nuova esperienza luminosa. Mentre l’immagine di un fiore, che sembra uscire dalla terra nella quale è costretto, ci accoglie nella seconda sala.

Ci si interroga anche sulle pieghe che attraversano le opere: la tela, compressa, si modifica, formando dossi e avvallamenti che alterano il piano visivo, e si ha quasi l’impressione di avere di fronte il sipario di un teatro che si apre, con fatica, per mostrare quello che esiste aldilà della tela e dell’arte – forse un universo in continua evoluzione che non può, o non deve, andare oltre se stesso. Un po’ sperduti ci si chiede se questa sia l’immagine del reale che ci circonda; ma, forse, tutto ciò non è altro che il frutto della nostra immaginazione rapita.

L’ultima sala, con le opere di Joshua Bellow, ci riporta al presente – con i suoi tratti minimali ripetuti con piccole variazioni, scritte, disegni dall’apparenza infantile, sberleffi autoironici, stilemi che si rifanno ai graffiti o alle icone della pop art. Opere che bisogna però ammettere hanno un che di già visto: divertenti ma sicuramente non originali.
Il contrasto tra i due artisti non passa inosservato e la mostra offre comunque due sguardi diversi sulle ricerche attualmente in corso nel mondo dell’arte a livello internazionale.

Se la prima parte è quella che forse apprezziamo maggiormente dal punto di vista critico, va sottolineata l’importanza dell’intera esposizione come momento per fruire – gratuitamente – di arte e cultura.

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La mostra continua:
Brand New Gallery

via Farini, 32 – Milano
fino a sabato 22 dicembre
orari: da martedì a sabato, ore 11.00-13.00 e ore 14.30-19-00
(ingresso libero)

Brand New Gallery presents:
Joshua Abelow. Abelow Schmabelow
Angel Otero. The old lansquenet is laughing at us