Bob Dylan come non lo avete mai visto

palazzo-reale-milano-80x80A Palazzo Reale un’esposizione di ventidue opere mostra al pubblico un inedito Bob Dylan pittore che racconta momenti di vita di una New Orleans misteriosa e affascinante.

Che Bob Dylan sappia raccontare magnifiche storie attraverso le sue canzoni è un dato risaputo; che sapesse narrare altrettanto intensamente attraverso la pittura, in Italia è una novità.
Sì, perché per la prima volta nel nostro Paese il cantautore americano espone le sue opere, la New Orleans series, per la precisione: ventidue tele tutte centrate sulle atmosfere della New Orleans anni Quaranta, dipinte tra il 2008 e il 2011.
Attraversando le sale dell’Appartamento di Riserva di Palazzo Reale – dove i quadri sono ospitati – è un po’ come ascoltare una delle sue ballate, dove si racconta il sesso e l’amore, la violenza e la spiritualità di una città e della sua comunità. Vengono ritratti momenti rubati alla quotidianità e Dylan lo fa con uno spiccato gusto fotografico: la scala cromatica è nella maggior parte dei casi ridotta ai toni dei marroni e dei grigi – tranne che per gli ultimi quadri della serie in cui i colori accesi dei giardini interni delle abitazioni e l’intensità del cielo la fanno da padroni – e nei soggetti c’è grande dinamicità.
Il visitatore si trova coinvolto suo malgrado, a tratti come voyeur – come in Garden District dove due fanciulle appaiono nude di spalle, richiamando un po’ il tema neoclassico e romantico delle bagnanti – a tratti come parte integrante dell’opera- esemplare in questo caso è Jockey Club, in cui chi guarda il quadro si trova a chiudere il cerchio degli spettatori del barbiere all’opera.
Questo quadri emanano un’atmosfera autentica, con una grandissima attenzione per quei dettagli che vanno a connotare un’epoca di cui evidentemente Dylan non solo sente il fascino, ma riesce a rielaborarlo e a trasporlo su tela. Forse il più riuscito in questo senso è Train Station, dove in una stazione ci si ritrova immersi nel chiacchiericcio dell’attesa e tutte le sfumature che vanno dal nero al marrone sanno raccontare il via vai dei passeggeri e ci fa fantasticare sulle loro destinazioni e le loro storie.
Guardare la sequenza di queste opere è davvero come camminare per le vie di una città, dove ad ogni angolo si possono vedere scene diverse, vivere sensazioni diametralmente opposte tra di loro, ma che alla fine risultano essere le differenti facce di una stessa medaglia.
Ottima anche la disposizione delle opere, mentre in alcuni casi l’illuminazione penalizza la tela creando un brutto riflesso che non permette una visione ottimale.
In ogni caso Dylan supera egregiamente la prova e si dimostra un artista su tutti i fronti, con una sensibilità rara e una grande capacità di saper cogliere l’attimo. A conferma di questa sua versatilità, a marzo, allo Spazio Oberdan Cineteca Italiana si svolgerà una rassegna composta da sei pellicole, fra lungometraggi e documentari in cui la musica si intreccia con interviste e divagazioni filosofico-esistenziali.

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La mostra continua:
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 – Milano
fino al 10 marzo
orari: lunedì ore 14.30 – 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica ore 9.30 – 19.30; giovedì e sabato ore 9.30 – 22.30;
ingresso gratuito

Bob Dylan – New Orleans series
a cura di Francesco Bonami
Fra cinema, musica e arte: Bob Dylan
Rassegna cinematografica allo:
Spazio Oberdan Cineteca ItalianaSala Alda Merini
viale Vittorio Veneto 2 – Milano
www.cinetecamilano.it
Calendario proiezioni
venerdì 1 marzo
ore 17.00 Rinaldo e Cla ra (Bob Dylan, 1978, 190’) v.o. sott. it.
ore 21.15 Io non sono qui (T. Haynes, 2007, 135’)
sabato 2 marzo
ore 15.00Masked And Anonymous (L. Clarke, 2003, 112’) v.o. sott. It.
ore 17.15 No Direction Home: Bob Dylan (M Scorsese, 2005, 200’) v.o. sott. It.
ore 21.15 Pat Garrett e Billy The Kid (S. Peckimpah, 1973, 122’) v.o. sott. it.
domenica 3 marzo
ore 14.30 Io non sono qui (T. Haynes, 2007, 135’)
ore 17.00Pat Garrett e Billy The Kid (S. Peckimpah, 1973, 122’) v.o. sott. it.
ore 19.15 Masked And Anonymous (L. Clarke, 2003, 112’) v.o. sott. It.
ore 21.30 Dont Look Back (Alan Pennebaker, 1967, 96’) versione originale