Carceri cartonate e cantastorie inquieti

Si è tenuta mercoledì 14 giugno, con più di un’ora di ritardo, l’inaugurazione della mostra dedicata alle figure di Dario Fo e Franca Rame presso la Sala Alessandrina dell’Archivio di Stato romano.

Archiviare è un’azione delicata, necessita di cura e attenzione, e quasi sempre anche di molta pazienza e di tanta passione; le distrazioni non sono ammesse, un errore e il tempo ed i fatti saltano in aria, seminandosi a terra in mille pezzi, come avviene dall’impatto di due mezzi durante un’incidente. L’attenzione quindi non è mai sufficiente, eppure si può sbagliare anche quando si è stati sufficientemente accurati e meticolosi; questo è il caso della mostra Cantante uomini, la vostra storia, che avrà sede nella meravigliosa cornice della sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma fino al 14 luglio. L’esibizione è concepita come un omaggio alle immortali figure di Dario Fo e di sua moglie Franca Rame, due personalità che hanno rivoluzionato l’Italia e il mondo in quegli anni ’70 così contraddittori e pieni di violenza e timori, quali furono gli anni di piombo; tra esempi di una spettacolare violenza portata in piazza, come le strazianti stragi a Milano, Brescia e Bologna, ed esempi più velati di una quotidiana violenza, come il controllo psicologico esercitato dai partiti politici sulla popolazione italiana, i due artisti-letterati si sono impegnati in una lotta atipica per vincere l’ignoranza di una mala informazione, e per liberare le menti dal controllo di massa instaurato dalla politica del terrore.

In questa occasione la bellissima sala Alessandrina, ricolma di volumi e carte antiche, viene a trovarsi invasa da alcuni cartelloni, sui quali vengono rielaborati in una sintetica ma comunque chiara e ben costruita analisi delle tappe e dei momenti fondamentali che hanno segnato la vita dei due artisti: dall’assegnazione del premio Nobel nel 1973, apice della carriera di Dario, alla realizzazione dei vari spettacoli teatrali messi in scena nella decade che va dal ’69 al ’79, come Mistero Buffo (1969), Morte accidentale di un anarchico (1970), Pum! Pum! Chi è? La polizia (1972), La signora è da buttare (1976), ecc; affianco alle varie vicissitudini della vita privata della copia viene poi delineato il contesto storico, esplicato con l’argomentazione degli atti terroristici e della politica italiana. Tutto questo in pillole ovviamente. Spettacolari sorreggono i cartelloni, i veri manifesti usati durante la processione-performance Il treno della memoria, che Franca Rame progettò nel 1999 per protestare contro le stragi di stato, portando i manifesti nei luoghi colpiti, partendo da Milano ed arrivando a Roma in treno. Nelle teche sono poi contenute ed esibite le rare carte autografate provenienti dall’archivio Franca Rame- Fo.

Dario Fo nel suo discorso per la consegna del premio Nobel diceva: “Ecco, io sono abituato da tanto tempo a realizzare dei discorsi con le immagini, invece di scriverli li disegno. Questo mi permette di andare a soggetto, di improvvisare, di esercitare la mia fantasia e di costringere voi ad usare la vostra“; come il cantastorie narra con le parole e l’artista con le visioni delle immagini, Dario tenta di approdare ad una narrazione più immersiva e più emozionante, condotta non solo dalle parole che sicuramente sono verbo in grado di emozionare in un contesto adeguato (come quello che lui usava del teatro), ma lasciata libera di spaziare in una cronologia che si crea tramite l’immagine, che funziona come efficace strumento narrante. Per questo motivo nonostante la ineccepibile realizzazione, i cartelloni non riescono ad esprimere al meglio il vissuto ed i moti che hanno portato al di là dello spazio dell’oblio la figura di Dario Fo e di Franca Rame. L’archivio, ambiente sobrio di conservazione e consultazione, rimane poco interattivo e troppo statico, un luogo imprigionato dalle sue stesse mura, così come dimostra la stessa disposizione chiusa dei medesimi cartelloni. Le foto, i manifesti e le varie testimonianze della vita di Dario e Franca continuano a fluttuare, bloccate in un tempo sospeso.

La mostra continua:
Archivio di Stato di Roma – Sala Alessandrina
Via Corso del Rinascimento, 40 – Roma
dal mercoledì 14 giugno a venerdì 14 luglio
dalle 10:00 alle 18:00

Cantate uomini, la vostra storia – Omaggio a Dario Fo e Franca Rame