Raccontare in purezza

permanente_locandinaLe suggestive incisioni dell’artista di Norimberga alla Permanente di Milano.

Una suggestiva collezione di silografie e bulini contraddistingue la mostra Dürer. L’opera incisa dalla collezione di Novara, ospitata nelle sale della Permanente di Milano e dedicata al grande pittore e incisore tedesco Albrecht Dürer.
Fino all’8 settembre, nella cornice della storica istituzione culturale e artistica milanese, sarà possibile ammirare le stampe del maestro di Norimberga donate nel 1833 alla città di Novara da Venanzio e Gaudenzio De Pagave, opere che oggi fanno parte delle collezioni dei Musei Civici.
Contraddistinte da un forte grado “narrativo”, le incisioni di Dürer rendono straordinariamente “vivi” i soggetti che ne sono protagonisti ed estremamente “dinamiche” le scene ritratte.
La mancanza di colore – il bianco/nero è protagonista assoluto – non rappresenta una reale “sottrazione”, ma una risorsa essenziale che restituisce agli occhi del fruitore il portato straordinario di opere intense e ricchissime, dense di significati che, rappresentati con “purezza”, possono essere colti senza filtri, nell’immediatezza della fruizione stessa.
Un tratto distintivo della collezione è la ricorrenza di temi religiosi: dalla figura di Gesù – di grande effetto le silografie Cristo in croce (1536) e L’ultima cena (1523) – a quella di Maria, a cui il maestro ha dedicato una serie di suggestivi bulini e numerose silografie imperniate sulla sua vita, a quella di San Sebastiano, al centro di intensi e sofferenti bulini come San Sebastiano legato all’albero (1501) e San Sebastiano legato alla colonna (1499).
Non mancano poi i rifermenti a mitologie e leggende: tra le opere più suggestive spicca Sansone uccide il leone, mirabile silografia del 1496 nella quale Dürer rende perfettamente il contrasto tra due “forze” potenti e sovrumane, quella dell’eroe e quella dell’animale, mescolandole e rendendole un amalgama perfetto. 
Di dimensioni considerevoli rispetto alle altre opere esposte, L’assedio di una città si caratterizza per i dettagli di minuziosa precisione e la grande varietà di “scene” e particolari che danno vita a un’immagine corale significativa e di grande bellezza: nel dramma e nella concitazione dell’assedio, la tragedia generale dell’intera popolazione viene parcellizzata e resa maggiormente “tangibile” attraverso i singoli tragici accadimenti che coinvolgono ciascun individuo ritratto, trasmettendo a chi osserva una forte sensazione di movimento e plasticità.
Dürer. L’opera incisa dalla collezione di Novara è una mostra affascinante e suggestiva, che ha il merito di introdurre il visitatore in un mondo ricco di significati, quello dell’arte incisoria, forse ancora troppo poco noto al grande pubblico.
L’esposizione dedicata ad Albrecht Dürer si inserisce nel percorso che la Permanente ha intrapreso nel 1915 con la Mostra dell’Incisione Italiana, proseguito poi nella seconda metà del Novecento con L’acquaforte Italiana dell’800 e con il ciclo delle Triennali dell’Incisione, inaugurato nel 1969.
A margine della mostra, la Permanente ha inotre “tagliato il nastro” dell’evento Il museo racconta. Le donazioni, i documenti, gli artisti, un’esposizione che offre ai visitatori non soltanto l’opportunità di scoprire le recenti acquisizioni effettuate dall’ente culturale, ma anche la possibilità di ripercorrerne la storia attraverso i premi e le donazioni che, dalla seconda metà del Novecento a oggi, hanno incrementato e reso così ricche le sue collezioni.

1. Albrecht Durer 2. Albrecht Durer 4. Albrecht Durer

 

La mostra continua:

Palazzo della Permanente
via Filippo Turati 34 – Milano
orari: da martedì a domenica: 10.00-13.00/14.30-18.30
chiuso tutti i lunedì e il 15 e il 16 agosto
ingresso libero
www.lapermanente.it

Dürer. L’opera incisa dalla collezione di Novara
aperta fino a domenica 8 settembre

Eventi collaterali:
sabato 7 settembre 2013, 17.00-19.00
Omaggio a Dürer
incontro studio con Elvieri, Martini e Togo sulle tecniche incisorie con la preparazione di lastre ed esecuzione stampa
organizzato da Michele Cannaò