Festeggiamenti d’avanguardia

Galleria Carla Sozzani compie gli anni e festeggia con la mostra Fotografia Futurista, curata da Giovanni Lista, uno dei massimi esperti del movimento avanguardista italiano.

Se ci arrampichiamo sopra l’albero genealogico del termine performance scopriamo che deriva dal verbo latino performare, dare forma definitiva, modellare e costruire, anche se oggi questo significato è stato abbandonato e surclassato dal concetto di prestazione. I futuristi però avevano chiara l’idea di cosa volesse dire dare forma a ciò che una forma apparentemente non ha, e ne hanno fatto il loro cavallo di battaglia, anticipando movimenti e correnti artistiche che negli anni seguenti avrebbero poi celebrato il concetto della performance nella sua nuova accezione anglofona.

La deviazione semantica dell’oggetto, il movimento di un corpo e l’energia che ne scaturisce, le ombre degli oggetti che svelano cose altre rispetto alla realtà, l’esaltazione della macchina nella nuova era attraverso le tecniche sperimentali del fotomontaggio dei collage o ancora dei primi zooming: siamo abituati a vedere tutto questo nelle tele di Balla, negli scritti di Marinetti e nelle sculture di Boccioni. La fotografia futurista è rimasta in disparte e, nella mostra proposta alla Galleria Carla Sozzani Fotografia Futurista, si svela silenziosa ma piena di potenza emotiva, con un allure poetico e inaspettatamente romantico.

L’esposizione si articola e si sviluppa in quattro sezioni contingenti. Si inizia con la documentazione della foto spiritica, ludici studi fotografici per immortalare il movimento attraverso lo sdoppiamento delle figure e delle persone rappresentate. Si passa così alla seconda parte dove lo studio del movimento si concretizza nella tecnica del “fotodinamismo” che immortala l’energia emanata da un corpo durante un’azione. Il movimento si fa spirito che aleggia nell’ambiente fino al momento in cui si esaurisce. L’intento di dare forma a ciò che una forma non ha, a ciò che è solo spirito e potenza, diventa concreto attraverso la macchina fotografica che riesce ad immortalare la scia di luce e esibendola con la fotografia. L’apice di ciò si ha nella terza sezione, dove protagonisti sono i futuristi stessi, che si mostrano usando la fotografia come mezzo di comunicazione e di propaganda. Come dare forma al movimento futurista se non immortalando i futuristi stessi che l’hanno generato? Un uso mediatico del corpo e una deviazione semantica dell’oggetto che anticipa di molto l’espressionismo astratto, l’happening e la pop art.

La quarta e ultima parte raccoglie lavori degli anni venti e trenta e si leggono chiare comunanze alla poetica surrealista. Il teatrino delle ombre è emblema del concetto di rappresentazione teatrale del periodo: l’ombra, il rappresentato, è altro rispetto al rappresentante, all’oggetto dal quale parte l’immagine. E in base alla riflessione luminosa il gioco cambia, creando illusioni ottiche e di significato al limite del reale.

Per festeggiare i suoi venticinque anni, la Galleria Carla Sozzani ha fatto le cose in grande. Fotografia Futurista si propone come una delle mostre più ampie, promossa da una galleria privata, riguardante il solo materiale fotografico del movimento futurista, e il progetto è curato da Giovanni Lista, uno dei massimi studiosi dell’argomento, che per l’occasione ha minuziosamente setacciato collezioni e fondazioni per presentare e mostrare lavori sconosciuti ai più. Una mostra elegante e ben studiata, che si snoda nelle quattro sezioni con omogeneità e organicità di contenuto.

La mostra continua:
Galleria Carla Sozzani

Corso Como 10 – Milano
dal 10 giugno al 1 novembre 2015
tutti i giorni 10.30 – 19.30; mercoledì e giovedì 10.30 – 21.00

Fotografia Futurista
a cura di Giovanni Lista