Celebrazioni ironiche di un’icona

Si è conclusa sabato 29 settembre la mostra Inside Marilyn, al BR1 e Spazio Pep Marchegiani di Montesilvano Colle (Pescara), collettiva itinerante partita da Torino, passata a Milano e Civitanova Marche e giunta fino in Abruzzo in uno dei nuovi centri propulsori di cultura, lo spazio intitolato a Pep Marchegiani nel bellissimo borgo di Montesilvano Colle.

La mostra raccoglie i lavori di cinquanta artisti contemporanei (viventi e non) che con dipinti, incisioni, sculture, installazioni, decollage, serigrafie, elaborazioni in 3D, fumetti e tecniche del graffitismo interpretano la figura di  Marilyn Monroe, una delle massime icone pop del secolo scorso. Le ottanta opere sono esposte nel bellissimo centro espositivo e prossima residenza per artisti nuova di zecca voluta dall’artista Pep Marchegiani, esponente di punta della corrente Neo-pop internazionale.

Nelle opere in mostra, Marilyn viene rappresentata per celebrarne, innanzitutto, il mito a cinquant’anni dalla morte: la mostra è un anniversario del suo continuare ad esistere, nonostante tutto. Inutile qui disquisire sul perché di tanta celebrità: diremo solo che la versatilità delle opere rende giustizia alla complessità del personaggio confermando, ancora una volta, come l’arte possa esprimere la diversità e la poliedricità dell’essere umano in maniera sempre originale.

Gli artisti, dagli emergenti, come il pescarese Millo che gioca col bianco e il nero in stile graffiti, a Pep Marchegiani stesso, a Gianpiero Gasparini col suo bellissimo volto di Marilyn, fino alle opere di Mimmo Rotella e a una delle mitiche serigrafie di Andy Warhol, giocano con la figura di Marilyn restituendole una libertà espressiva che forse lei stessa, ingabbiata nel suo personaggio, si era sottratta. Gli esperimenti pop di Andy Warhol, d’altronde, ci ricordano come sia proprio la ripetizione in massa (nel senso di opere “di massa” come volumi e “per la massa” come target) a togliere originalità e unicità al soggetto rappresentato per restituirlo a chi osserva e/o fruisce della rappresentazione, trasponendo così negli spettatori la podestà della visione. Così, in questo caso, gli artisti prima e gli spettatori poi sono chiamati a riflettere non solo su Marilyn, ma sulla propria idea di Marilyn e sul potere delle icone oltre che sulla durata della rappresentazione artistica (e mediatica) in genere.

Emerge anche, però, l’esigenza artistica di rappresentazione del contesto culturale che ha generato il mito di Marilyn e che l’ha poi fagocitata: l’opera Art code, con Marilyn sullo sfondo di un codice a barre, rappresenta proprio la mercificazione della sua figura e, ancora, la stessa commercializzazione in chiave pop che è stata fatta del suo personaggio. Un rimando quindi non solo all’attrice ma anche a chi l’attrice la “consuma” come fosse un bene, un prodotto mediatico.
L’opera di Pep Marchegiani, McMarilyn, accosta la multinazionale per eccellenza, Mc Donald’s, all’icona femminile Marilyn che, proprio come i panini del fast food, ha conquistato intere generazioni di uomini e donne. Il risultato è, sorprendentemente, qualcosa di molto familiare: il quadro rimanda ad una  dimensione di estrema consumabilità e quindi deperibilità di Marilyn come dei cibi di Mc Donald’s, in un accostamento tra cibo e sensualità quanto mai azzeccato.

In quanto icona pop, Marilyn non poteva che essere rappresentata in maniera pop, in casa di un grande artista pop: attendiamo trepidanti, quindi, il prossimo esperimento del BR1 e Spazio Pep Marchegiani.

La mostra si è tenuta presso:
BR1 e Spazio Pep Marchegiani
via Largo Belvedere, Montesilvano Colle (PE)

8 – 29 settembre 2012
Inside Marilyn
50 artisti per il 50° anniversario della star
Curatori: Alessandro Icardi e Giuseppe Iavicoli
con il coordinamento di Alessio Sarra