Un Atelier d’artista fra Apuane e Mediterraneo: la Casa-Museo Ugo Guidi

In occasione della XII Giornata del Contemporaneo, iniziativa promossa da A.M.A.C.I. (Associazione Musei Arte Contemporanea Italiana), la casa/studio del pittore e scultore versiliese Ugo Guidi (Querceta 1912 – Forte dei Marmi 1977) si apre al pubblico per accogliere una serie di performance d’artista, all’insegna della multidisciplinarietà e del confronto fra modi diversi di concepire e fare arte.

È un tiepido pomeriggio autunnale: il cielo terso dopo giorni di maltempo fa da sfondo all’omaggio all’arte dei nostri giorni organizzato proprio in luoghi che, di opere d’arte di un passato non troppo remoto, possono ancora testimoniare la genesi. Entrare nella dimora personale di Ugo Guidi significa immergersi in uno studio rimasto fermo a decenni orsono: ci sono ancora i suoi pennelli e utensili, l’ultima tavolozza che ha impugnato, il tutto lasciato nello stesso “disordine creativo” di allora. Un’atmosfera suggestiva che si respira fin dai primi passi nel cortile, in cui sono disseminate le sculture di maggiore dimensione: e che cresce via via che si esplorano gli ambienti domestici al primo piano. A guidarci, nostalgico ed entusiasta, è il curatore di questa sorta di permanente gratuita, Vittorio Guidi, figlio del pittore.

Il soggiorno è un autentico tripudio di opere: lungo le pareti scorrono senza soluzione di continuità decine di bassorilievi marmorei, di sculture in tufo e terracotta, e sulle mensole piccole statue realizzate negli stili più diversi. Al centro dell’adiacente studio dell’artista, tuttora cuore pulsante dell’intera abitazione, troneggia un cavalletto di legno che si indovina mai utilizzato: l’artista evidentemente preferiva altri piani di lavoro, non da ultimo il pavimento stesso. Anche qui le pareti sono letteralmente oberate di disegni e acquerelli: impossibile riuscire a contemplarli tutti con la dovuta attenzione in un breve lasso di tempo. Nella sala attigua trionfano i Totem e le sperimentazioni più astratte e informali, risalenti agli anni 60 del Novecento.

In questa cornice impareggiabile oggi si svolge la 124esima esposizione artistica dal non troppo lontano 2007: in particolare si susseguiranno, ispirate a un equilibrato connubio di organizzazione e improvvisazione, una serie di performance delle più varie discipline, finalizzate a una stimolazione non solo visiva ma più genericamente sensoriale. Così ecco che le luci calano e dinanzi a una videoinstallazione, Monica Petroni interpreta alcune poesie tratte dalla sua opera prima, Il buio nell’anima, liriche libere sul tema delle ossessioni oscure e irrefrenabili che imperversano nella coscienza di ognuno.

Segue l’intervento di Marilena Cheli Tomei, che si fa interprete anch’essa di alcune poesie. Poi, d’un tratto, ecco che nel bel mezzo del soggiorno, Chiara Cinquini si esibisce in una coreografia di danza contemporanea che è un dialogo dolce e convulso con tutte quante le opere esposte intorno a lei: non solo le oltre seicento lasciate dal padrone di casa, ma anche le fotografie eseguite da Fabrizio Gatta per WikiMedia, nell’ambito dell’iniziativa The Artist’s Style in Art (T.A.S.A.). E, sempre per T.A.S.A., è esposta un’opera dell’artista Vittorio Simonini, Terra di noi madre.

Segue la presentazione di un progetto più marcatamente commerciale, ancorché ispirato a una valorizzazione di velleità puramente creative. Il geometra Maurizio Pezzini, per conto di Crab Design e in collaborazione con Stefania Chiaraluce, illustra in anteprima il suo ultimo gioiello, una bicicletta le cui decorazioni si ispirano al giardino dell’Eden: il telaio è il giardino della tradizione biblica, il manubrio simboleggia il serpente tentatore che avvolge nelle sue spire la mela, rappresentata dal fanale anteriore; la componentistica rimanda genericamente alle due componenti, maschile e femminile, che – voraci – si avventano sul pomo peccaminoso.

Conclude la kermesse Vittorio Guidi, prendendo per qualche momento la parola per esporre il calendario di iniziative delle prossime settimane – un programma davvero ricco di eventi. Sabato 22 ottobre sarà presentata la fiaba Sereno sulla luna di Gemma De Angeli, presso l’Istituto Le Grazie di Massa (MC), per la casa editrice che prende il nome proprio dal Museo Ugo Guidi e che, in soli tre anni, ha dato alle stampe oltre venti volumi: cataloghi d’arte, ma anche libri fotografici e letteratura. Segnaliamo, in particolare, la prima traduzione italiana delle Memorie di Böcklin (celebre pittore simbolista svizzero, autore del celeberrimo dipinto L’isola dei morti) di F. Runkel, presentata lo scorso 23 settembre: una sorta di storicizzazione del diario della moglie del pittore. La traduzione porta la firma di Elisa Ricci, e l’edizione finale è curata da Gianfranco Casaglia.

Per il terzo anno consecutivo, dal 13 novembre al 7 dicembre, saranno esposte in via Civitali 33, sotto la curatela di Enrica Frediani, le opere dei vincitori dell’ottava edizione de Il Maestro presenta l’Allievo, concorso che si propone di valorizzare  i giovani più meritevoli iscritti alle 20 Accademie d’Arte statali. Quest’anno, si è classificato primo Dai Yujie – di Brera;  al secondo posto, si è piazzata Eloisa Benna, dell’Albertina di Torino. Seguono, in un triplo ex aequo, Chen Rui, studente all’Accademia di Carrara; Giulia Petruso, da Palermo; e Salvatore Calandrino da Sassari.

Dall’11 dicembre all’11 gennaio 2017 sarà la volta de I colori dell’anima, mostra di pittura collettiva e itinerante curata da Massimo Pasqualone: gli interni di questa casa d’artista saranno la tappa finale di un percorso che ha visto le stesse opere esposte prima a Urbino, e successivamente a Roma e a Zurigo.

La Giornata del Contemporaneo ha avuto luogo:
Casa-Museo Ugo Guidi
via Civitali, 33 – Forte dei Marmi (LU)
sabato 15 ottobre