Ritmi e contrasti

I disegni e la grafica di Rheinhold Rudolf Junghanns sono i protagonisti di Tanzen. La mostra, ospite della galleria milanese Artesperessione, è interamente dedicata alle opere dell’artista tedesco. L’esposizione, dall’atmosfera raccolta e raffinata, è curata da Matteo Pacini e resterà aperta fino a sabato 19 gennaio.

Nato nel 1884 a Zwickau, una città della Sassonia tedesca, il giovane Junghanns segue una formazione accademica, prima a Dresda e poi a Monaco, dove lavora per qualche tempo come pittore, acquafortista e calcografo. Saranno gli incontri e i luoghi, sperimentati nel corso dei suoi numerosi viaggi in Europa, a nutrire e arricchire la sua ispirazione artistica. L’acquaforte e la puntasecca sono le tecniche che l’artista sceglie, sin dalle prime opere, per veicolare il contenuto dei suoi messaggi, dei suoi racconti, quello dei suoi sentimenti e delle sue passioni. I viaggi e l’universo femminile esercitano un fascino intenso e impareggiabile ai suoi occhi: questi due mondi attirano profondamente la sua attenzione e, ben presto, diventano i temi prediletti per le sue creazioni artistiche.
Tanzen è il titolo di una serie di carboncini su carta, realizzati tra il 1912 e il 1919 e ispirati da uno studio sistematico sul mondo della danza. La leggiadria e la grazia, che si associavano comunemente a questa disciplina, lasciano spazio in queste opere alla raffigurazione della parte più intima e riflessiva delle movenze. Junghanns non guarda alla danza come a uno strumento di puro intrattenimento, vuole coglierne tutto il sorprendente potere creativo. La danza, infatti, e in più generale l’arte, si avvale di strumenti corporei ma riesce a trasportarli in una nuova dimensione, a sospenderne il contenuto concreto, a nullificarli direbbe Jean – Paul Sartre, per riflettere sul significato più autentico del reale e reinterpretarlo in modo soggettivo. L’artista tedesco, in particolare, osservava con interesse le sperimentazioni della danza contemporanea che, proprio in quegli anni, muoveva i suoi primi passi nella storia dell’arte. Le nuove danzatrici improvvisavano e creavano happening, portando sulla scena il loro bagaglio umano e culturale. Quando Junghanns ritrae il corpo in movimento di Emmy Heggins, modella e sua musa ispiratrice, non esita a mostrarne i visibili segni dovuti a un’esistenza fatta di eccessi e vissuta sempre al limite.
L’ambiente culturale, che circonda la produzione dell’artista, è quello del Der Blaue Reiter (Cavaliere Azzurro), con cui egli viene a contatto grazie all’amicizia che lo lega a Vasilij Kandinskij, fondatore del movimento insieme a Franz Marc. Nel 1916, in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, si trasferisce in Svizzera e a Zurigo conosce il Dadaismo e la sua voglia di rompere le convenzioni borghesi e abbattere l’atteggiamento razionalistico che aveva dominato nel secolo precedente. Il periodo che trascorre in Engadina, per curarsi da una polmonite, è ricco di opere dedicate alla danza, come se l’immobilità cui la malattia lo costringeva fosse riuscita ad avvicinarlo ancora di più ai movimenti e alla gestualità di questa forma d’espressione.
L’arte di Junghanns riesce a essere delicata ed esplicita allo stesso tempo, le figure che ritrae sono hanno movenze armoniose ed eleganti ma la loro anima è inquieta e contorta. Le dimensioni e le ambientazioni del luogo dell’esposizione valorizzano al meglio i contrasti e i contenuti profondi, racchiusi nelle opere di quest’artista.

La mostra continua:
Galleria Artespressione
via della Palla 3 – Milano
fino a sabato 19 gennaio 2013
da martedì a sabato dalle ore 12.00 alle ore 20.00
www.artespressione.com

a Seegy presenta
Reinhold Rudolf Junghanns – Tanzen
a cura di Matteo Pacini