Un compositore per adulti e bambini

Si è conclusa a Milano, presso lo Spazio Fumetto di viale Campania, una mostra unica nel suo genere in cui Wagner e tutto il suo mondo sono raccontati attraverso l’arte del fumetto, in una carrellata che va dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri.

Per capire un compositore complesso come Wagner – del quale, nel 2013, cade il bicentenario dalla nascita – e le sue composizioni a volte ci vuole poco: basta avere una storia da raccontare e dei bravi illustratori. Questa è la sensazione che si ha visitando la mostra Wagner a striscie allo Spazio Fumetto, dove si gode di una panoramica piuttosto completa sulla vita del compositore tedesco e sulla sua produzione. A partire proprio da una sua biografia – che apre provvidenzialmente l’esposizione – con le tavole tratte da Wagner, un volume illustrato da Carlo Jacono, edito in Cina da Kwang Fu Book nel 1996, nel quale sono rappresentati i momenti più significativi – ma anche quelli più curiosi e meno noti – della sua vita, in modo chiaro e talvolta ironico, con un gusto decisamente realistico.
Dopo questa introduzione assolutamente esaustiva, finalmente una carrellata di tavole tratte da Topolino (dalle annate 1959, 1975 e 1989) che alleggerisce il clima con delle divertentissime e raffinate parodie come solo la Disney sa fare: da Paperino e l’oro di Reno, ovvero l’anello dei Nani lunghi a Zio Paperone e i funghi dei Nibelunghi – in cui c’è una vera e propria sintesi dell’intero Ring – fino a La trilogia di Paperin Sigfrido. Interessante, per gli amanti del genere, è vedere come anche un fumetto per ragazzi riesca a creare situazioni comiche prestando però grande attenzione alla vicenda narrativa e ai particolari. La parodia scatta per assonanza o per contrasto, ma gli elementi simbolici chiave delle saghe nordiche -come la spada o l’anello – rimangono il fulcro della narrazione. Senza dubbio queste tavole sono, in un certo senso, le “più raffinate” della mostra per quantità e qualità dei riferimenti, anche se quelle che meglio rappresentano, attraverso l’immagine, la fantastica atmosfera wagneriana sono: Siegfried (2009), disegnato da Alex Alice – dove colpisce la pienezza con la quale l’artista francese ha colto l’essenza di una musica così densa; Lohengrin di Fabiano Ambu, e Le tre Ondine de L’oro del Reno di Manara – queste ultime realizzate appositamente per l’esposizione milanese.
L’opportunità offerta da una mostra di questo tipo è anche quella di mettere a confronto la percezione di una tematica specifica in epoche diverse: si passa, quindi, dalle Figurine Liebig – che, dalla fine dell’Ottocento al 1913, celebrano il compositore e i suoi eroi con disegni finissimi simili ad allegorie – ai periodici per l’infanzia di epoca fascista, come L’Audace, che pubblica il suo Sigfrido con testi di Gian Luigi Bonelli (autore poi di Tex Willer) nel 1939 o come L’Avventuroso del 1942 con Il Tesoro dei Nibelunghi dove si punta tutto sulla forza e il coraggio dell’eroe – fino agli autori contemporanei giapponesi quali Riyoko Ikeda (illustratrice di Lady Oscar), in mostra con i suoi Nibelunghi d’Oriente (2012). Stili diversi, quindi, che denotano momenti d’incontro particolari tra i disegnatori e Wagner. Si scopre così che esistono infiniti elementi che hanno catturato gli artisti – a volte diametralmente opposti tra loro – ma la bellezza e il successo dell’esposizione consiste nel mostrare un Wagner diverso a ogni tavola, eppure sempre e comunque riconoscibile.

La mostra è stata allestita:
WOW Spazio Fumetto
viale Campania, 12 – Milano
fino a domenica 6 gennaio

Wagner a strisce
a cura di Enrico Ercole