Entra in un mondo oscuro

Se vi aspettate una bella galleria chiara inondata di luce, con i quadri ben allineati sulle loro pareti candide, circondati da persone silenziose che sorseggiano vino bianco, state andando nel posto sbagliato.

Benvenuti nella corte del misterioso Re Gallo, che apre per voi la sua collezione di opere enigmatiche. Nella straordinaria location delle Segrete del Lanificio, tutto ciò diventa credibile: per arrivare alla mostra dovrete entrare in un falso ascensore, scendere delle scale di metallo, trovare la maniglia nascosta nell’entrata segreta della libreria… E vi troverete in degli ambienti completamenti irreali, con macchine da cucire che diventano tavoli, cornici fluttuanti e divani fatti con culle in ferro battuto dell’Ottocento. Ad animare ulteriormente la serata del vernissage, svolto l’8 aprile, c’erano cameriere vestite da bambole inquietanti, maschere pronte per essere dipinte, e addirittura un trampoliere mascherato che si aggirava sbattendo tra i lampadari di cristallo. Questa qualità di riuscire ad assorbire gli spettatori facendoli entrare direttamente nel tema della mostra è una dimostrazione di una sapiente fusione di cultura ed intrattenimento.

Descritta la cornice, passiamo ai quadri, che si adattano così bene ad essere esposti in questo modo. Si nota subito un tema che accomuna tutti gli artisti portati avanti dalla Nero Gallery, nata nel 2014 al Pigneto a Roma per riunire artisti della cultura underground con una forte componente dark. Pop surrealismo, street art, neo gotico, simbolista, quel genere di arte che ti infastidisce guardare ma non puoi far a meno di distogliere lo sguardo. Questa sensazione diventa predominante quando si è presenti nell’abbondanza barocca di Arcanum: vediamo figure mitiche greche trasformate in demoni, come nelle opere di Adriano Fida; corpi nudi ma non erotici nella loro languidezza provocatoria, come quelli di Riccardo Mannelli; figure umanoidi prive di capelli avvolte in atmosfere surreali ma con delle derivazioni dantesche, che possiamo vedere in Sicioldr; creature a metà tra l’animale e il vegetale, ma entrambi in decomposizione, elaborate da Eric Lacombe; donne avvenenti dalla pelle innaturalmente liscia ma cariche di significati diabolici, dipinte da Saturno Buttò; elaborazioni digitali a metà tra i frattali e le illustrazioni gotiche, creati da Fabio Timpanaro; intricati dettagli di volti e serpenti in cui perdersi, usciti dalla matita di Donnadieux; maschere di conigli che non vi faranno dormire la notte, scolpite da Paul Tupet. E molto altro.

La mostra, aperta fino al 10 giugno, si è conclusa con un finissage intrigante come il vernissage, un’altra festa accompagnata dal suono di una musica da sala decisamente inusuale: grazie alla performance sonora di Luca Longobardi, “The Biber Art Project”, ogni spettatore si è trasformato in cassa di risonanza. Tramite l’installazione di un’app nello smartphone, l’artista ha potuto proiettare grandi sonate classiche hanno iniziato a risuonare in una spettrale e misteriosa stereofonia, avvolgendo e integrando ogni partecipante in un’interessante commistione tra tecnologia e arte.

Un’esperienza a 360 gradi, in grado di regalare emozioni forti con opere di artisti internazionali di grande qualità sia tecnica che simbolica, per una serata difficile da dimenticare, anche solo per gli incubi che provoca.

La mostra si è svolta:
Nero Gallery
Lanificio Officina
Via di Pietralata 159
fino al 10 giugno 2017

Arcanum
Ingresso Gratuito
fotografie Stefano Borsini.
http://www.nerogallery.com/arcanum/