Non chiamatela mostra sul fumetto!

Quella in corso al Museo degli Innocenti di Firenze è di fatto un viaggio nel fantastico mondo Bonelli, dove appassionati e curiosi potranno addentrarsi tra le numerose serie di fumetti pubblicate in 80 anni dalla casa editrice che, in assoluto, rappresenta l’eccellenza italiana del settore.

Nella Milano del 1941 “un romanziere prestato al fumetto” fondò una piccola testata editoriale chiamata L’Audace. Si chiamava Gianluigi Bonelli e in tutta la sua vita non smise mai di immaginare e scrivere racconti avventurosi cuciti addosso ai moltissimi personaggi che hanno fatto la storia del fumetto italiano.

La mostra Bonelly Story – 80 anni di storie a fumetti celebra questo importante traguardo offrendo una panoramica sul mondo immaginario di quella che viene anche chiamata “nona arte”. Firenze rappresenta la seconda città – dopo Milano dove ha sede la Sergio Bonelli Editore – ad ospitare questa grande esposizione. Completamente riadattato agli spazi dell’antico Spedale degli Innocenti, il percorso propone la stessa distinzione per aree tematiche (ognuna con un colore) raccontando l’Avventura nelle sue diverse declinazioni.

«Tutto è cominciato da qui…» recita la didascalia posta a lato della storica macchina da scrivere con cui Gianluigi Bonelli componeva le sue sceneggiature, poi alcune foto d’epoca e, ancora più avanti, sei grandi quadri luminosi con i personaggi più rappresentativi dei diversi generi, invitano ad entrare nel vivo della mostra.

Con l’ “arancione” delle rocce del Grand Canyon, ci si immerge dunque nel West e nel mito di Tex. Dopo il primo video (in seguito ne incontreremo altri due) con le interviste ad alcuni dei componenti della redazione che rivelano come nasce oggi un albo a fumetti, nella prima teca già si possono ammirare alcune tavole degli anni ’40 e ’50 eseguite dall’indimenticabile mano di Aurelio Galleppini (in arte Galep), le prime copertine “a strisce” di Tex, una rara sceneggiatura di Gianluigi Bonelli e una tavola originale definitiva: tutto materiale prezioso recuperato dagli archivi della storica casa editrice. Molti i pezzi inediti, come le copertine mai pubblicate del Piccolo Ranger, del Sergente York, di Zanamor o de Il Ribelle; pezzi rari e unici a firma Guido Nolitta, nome d’arte adottato da Sergio Bonelli che non voleva confrontarsi con la figura del padre, già affermato sceneggiatore.

Proseguendo il percorso, incontriamo il Western nelle sue varie declinazioni con Ken Parker, che nel 1977 cambiò il modo di raccontare le avventure dei cowboy, poi la timeline che riproduce tutta la storia del West-Bonelli partendo dalle prime pubblicazioni, per arrivare agli albi di Tex del 1948, l’evoluzione delle varie raccolte, fino al 2018 quando venne inaugurata una nuova collana di un Tex “da giovane”; in seguito tanti altri personaggi western usciti nei primi anni del ’40 fino al 1960 in formato libretto, conosciuto come “formato Bonelli” (il 17×21 detto “bonellide”) quello che in seguito si impose sul mercato. Più moderno – siamo intorno alla metà degli anni ’90 – è il western di Magico Vento, sciamano bianco adottato dai sioux, un personaggio durato tantissimi anni. Avvincenti sono i pannelli (uno per ogni sezione) che riportano la statistica legata alle azioni degli eroi Bonelli: numeri assolutamente reali, ottenuti dall’esame attento delle pagine di migliaia di pubblicazioni da parte dei molti appassionati o collezionisti.

Da non trascurare la piccola sezione dedicata alle Campagne Sociali che informa come i protagonisti dei fumetti Bonelli si siano spesso prestati a sostegno di molte iniziative. A dimostrazione della collaborazione avuta anche con UNICEF, sono presenti alcune Pigotte, le famose bambole di panno cucite a mano dai volontari, qui con le fattezze di Zagor, Dylan Dog e Nathan Never.

Finito il West entriamo nell’area “rossa”dedicata all’avventura. Non a caso è stato scelto questo colore, in quanto rosso è il costume di Zagor, il personaggio più emblematico della sezione in cui ci troviamo insieme a Mister No, quest’ultimo un vero anti-eroe, frutto della fantasia di Sergio Bonelli. Zagor, nato 61 anni fa, è un protagonista molto amato dai lettori e ha consentito agli autori di spaziare in tutti i generi di avventura proponendo storie sempre fantastiche. Nella vetrina posta al centro della sala, si può osservare il primo numero del 1961 con cui esordì “Zagor” e una di “Mister No” del 1975 già in formato libretto; accanto, una sceneggiatura di Sergio Bonelli che, come il padre, dava poche e sintetiche indicazioni. Sulla timeline dedicata a questa parte è riportata l’avventura in tutte le sue declinazioni, dagli anni ’40 fino ad oggi con Adam Wild del 2015; quindi nelle vetrine di fronte, tante pubblicazioni straniere, vari gadget, un gioco da tavolo e l’evoluzione di una copertina: dalla proposta appena schizzata, al passaggio successivo più particolareggiato ma ancora a matita, il layout a china, quindi il risultato finito e colorato arrivato in edicola.

Si cambia colore e si entra nel “giallo” partendo con Nick Raider, personaggio nato nel 1988 – in edicola fino alla metà degli anni 2000 – del quale si possono vedere i suoi primi albi e la copertina del “numero 2”. Osservando da vicino le tavole incorniciate (vere e proprie opere d’arte, soprattutto quelle a colori) è curioso notare il segno della matita che appare sotto la china, le cancellature, le correzioni fatte con la biacca, o il baloon attaccato con la colla prima in un punto e poi spostato più in basso… Siamo nel 1995 quando ancora gli esecutivi venivano scannerizzati per produrre le pellicole che poi venivano “sgarzate” con la lametta (ancora non c’era Photoshop) e dalle quali si realizzavano le lastre per la stampa. Oggi ci sono disegnatori storici che ancora lavorano sulla carta in maniera tradizionale, altri, passati al digitale, utilizzano la tavoletta grafica, il computer e i programmi dedicati.

Più avanti incontriamo Julia, il secondo personaggio femminile ad avere una propria collana. Questa protagonista (che ha le sembianze di Audrey Hepburn) dal 1998 è in edicola tutti i mesi con un suo giallo, un’avventura completa che si apre e si chiude in 114 pagine. Julia è una criminologa ma anche un’investigatrice dell’animo e nelle sue storie è sempre presente un forte fattore umano di coinvolgimento. Nella teca a lei dedicata, molti numeri di “Julia” usciti in spagnolo, francese, croato e tante altre lingue.

Sempre nell’area del Giallo, incontriamo le pubblicazioni del Commissario Ricciardi, e un raro “numero 0” uscito in occasione del lancio. Successivamente andiamo ad incontrare tanti altri investigatori come Nick RaiderDemianL’Uomo Ombra e Jan Dix, quest’ultimo è un detective dell’arte che, con le sue avventure, dà vita a rocambolesche indagini finalizzate al recupero di capolavori rubati o trafugati. Interessante la tavola a colori sui Bastardi di Pizzofalcone – una delle collaborazioni con Maurizio di Giovanni – in cui i protagonisti sono stati trasformati in cani che animano storie vere quanto realistiche.

Ci si immette nella zona “grigia” dell’Horror e del Mistero ovviamente con Dylan Dog, le statistiche riferite alle sue azioni più sensazionali e a quelle di altri personaggi del genere cominciando da Mascherabianca del 1940. Prima di tornare indietro, gli occhi si perdono nella varietà di oggetti (ormai introvabili) alquanto bizzarri che rimandano ai tanti eroi dei fumetti Bonelli come figurine, spille, monete, giochi, copertine di dischi, statuine, ecc. Impossibile non notare le molte sofisticate tavole realizzate per raccontare le storie di Martin Mystère, il personaggio che quest’anno festeggia quarant’anni di vita; concepito inizialmente come uomo d’azione e instancabile viaggiatore che indaga su temi di fantarcheologia, oggi è famoso per essere il “detective dell’impossibile”, un tuttologo che affronta ogni tipo di caso e di mistero “con la Y” come scherzosamente si dice di lui.

Facciamo dunque ingresso nel suggestivo Salone delle Compagnie del Museo degli Innocenti – completamente trasformato in occasione di questa spettacolare mostra – per accedere all’area “verde” del Fantasy. Protagonista principale è Dragonero, un personaggio fantastico (è un cacciatore di draghi) che ha debuttato nel 2007; sulla parete di sinistra il pannello con i numeri delle sue eroiche imprese e più avanti la timeline di questa sezione che riassume i personaggi che si sono avvicendati nel tempo, partendo da Orlando L’Invincibile uscito nel 1941 con L’Audace. Scorrendo, si possono esaminare le pubblicazioni realizzate dalla casa editrice negli anni ’90 come La stirpe di Elän e Jonathan Steele per passare al Fantasy post-apocalittico di Brendon e Nero. Più recente e molto particolare è Gea, eroina nata nel 1999 a difesa dello spazio tra la nostra dimensione e quella fantastica invasa da mostri. Nelle vetrine centrali alcune sceneggiature che permettono ancora una volta gustare il confronto del “prima e dopo”; il foglio dattiloscritto con le indicazioni vignetta per vignetta, dialogo per dialogo di una striscia e, a concludere, la dimostrazione di com’è stato realizzato il definitivo dal disegnatore.

L’ultima, quella “azzurra”, è la parte dedicata al futuro, alla fantascienza, con gli albi Bonelli dal 1941 ad oggi. Apprezzabile un ritratto di Nathan Never del 1992 realizzato da Moebius, uno dei maestri internazionali del fumetto, poi copertine viste pochissimo dell’edizione di un magazine che non esce più da molti anni (Comic Art), fino ad incontrare la prima eroina ad avere una propria collana: Legs Weaver. Questo personaggio si ispira, nel nome e nell’aspetto, a Sigourney Weaver (attrice di Alien e di molti altri film di fantascienza) e nel 1995 cominciò ad apparire nelle storie di Nathan Never. Divertente l’illustrazione in cui, rompendo la quarta parete, dapprima si rivolge direttamente ai lettori, infine, durante un litigio, strappa a Nathan il suo baloon, lasciandolo letteralmente senza parole! Proseguendo, ancora Fantascienza e ancora confronti sceneggiatura/tavole, poi un approfondimento su Nigi Corteggi che per tanti anni è stato l’art director della Bonelli, la persona che disegnava (esclusivamente a mano) tutti i titoli delle storie. Interessante anche il pannello che presenta la copertina che ha viaggiato fino alla Base Spaziale Internazionale per raggiungere Luca Parmitano: nella foto si vede l’astronauta italiano in orbita che esibisce l’albo di “Nathan Never” in un messaggio di video-saluto.

In conclusione, l’esposizione di tavole di albi che usciranno nei prossimi mesi e, nel grande video posto in fondo alla sala, lo showreel con la presentazione del cartone animato di Dragonero prodotto per Rai e il dietro le quinte di Dampyr, il primo film live-action del celebre personaggio di genere horror. Ambedue testimonianze di come “Bonelli Entertainment”, il braccio produttivo della casa editrice stia guardando al futuro realizzando, oltre che prodotti per il web e videogiochi con i suoi personaggi, anche serie televisive e film per il cinema.

Fatta l’ultima scorpacciata delle cose più recenti, ci si prepara a lasciare la mostra con la sensazione di essere stati noi stessi i protagonisti di un’incredibile avventura, iniziata sì ottant’anni fa, ma ancora del tutto coinvolgente e che ci ha permesso di vivere molto di più che un “sogno di carta”.

La mostra continua
Museo degli Innocenti
Piazza della Santissima Annunziata, 12
50121 Firenze
1 giugno – 18 settembre 2022
dal lunedì alla domenica dalle 11.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.15)

Bonelli Story. Da Tex a Dylan Dog, da Zagor a Dragonero. 80 anni di storie a fumetti
biglietti – Intero € 13,00, Ridotto € 11,00, Bambini 6-11 anni € 6,00, Bambini sotto i 6 anni – ingresso gratuito
Info su orari, eventi e biglietti
www.bonellifirenze.it
booking@istitutodeglinnocenti.it
T. +39 055 2037122