Alla Leopolda un treno di novità in 3D

Il 3D anima l’ex Stazione Leopolda di Firenze, da anni sede di manifestazioni dei generi più diversi.

Dal buio e nel buio, i visitatori sono quasi immediatamente risucchiati da Horizon, di H3, un’installazione ove una specie di buco nero, invece di ingoiare, riflette, grazie a un fenomeno luminoso pointilliste, le nostre immagini in movimento che, in questo gioco, si vedono scivolare via come scie di luce.

Solo un primo passo in un universo tecnologico che sa essere coinvolgente, un non-luogo che si giova anche dello spazio che ospita le 16 installazioni. Una fusion tra archeologia industriale (la Leopolda, ultimata nel 1848 e intitolata al Granduca d’Asburgo-Lorena), il passato prossimo di alcune tecnologie come la Kinect, che permette il body-tracking e il futuro prossimo degli ologrammi in 3D (che ammireremo al termine del percorso).

Se è proprio la kinect a divertire ragazzi/e e bambini/e in quanto queste installazioni offrono la possibilità al visitatore di esercitare forme di interattività user-friendly, sono forse le immagini proiettate a restituire, attraverso intrichi di linee che si fondono in figure indefinibili o fioriscono in corolle, la fugacità della vita, l’effimero simulacro dell’esistenza che è forma e immagine ma non realtà materica.

Tutto il contrario di 4th Dimension, di Olo Creative Farm, un cubo, un’idea di abitazione futuribile (un po’ alla J. G. Ballard) ove pareti di luce dinamicamente colorate delimitano e aprono a visioni destabilizzanti, alternando figure bidimensionali a geometrie spaziali in dialogo con l’involucro della Leopolda ma anche con noi, visitatori/ospiti.

Circular, di Lorenzo Ballerini & Massimo D’Amato, è un mix sinestetico di musiche, suoni e rumori, giochi di luci e vaghe reminiscenze kubrickiane.

E ancora, figure di umanoidi sul mega schermo paiono accoglierci su Vermillion Sands mentre si alternano ambienti in stile Matrix dove i ‘polli d’allevamento’ siamo noi. Pienamente saccheggiato l’universo iconografico distopico di fumetti, film e romanzi di fantascienza con qualche rimando all’Arte con la A maiuscola.

Si passa da un’esperienza digitale all’altra senza soluzione di continuità. Pur diverse fra loro – dall’interactive gaming al piacere puramente visivo di alcune installazioni in 3D – tutte le opere (molte più tecnologicamente accattivanti che non valide proposte artistiche) restituiscono questa idea di immersione in una realtà parallela ormai a portata di mano. E nel buio vuoto della Leopolda ci accorgiamo nuovamente quanto questa struttura sia tunnel esperienziale perfettamente in sintonia con la proposta del Bright Festival, in grado di creare nicchie a sé stanti eppure un continuum che lega, come un cordone ombelicale, le varie proposte.

Al termine del viaggio nel 3D, ci sorprendono forse le due opere più interessanti: Limes, di Mou Factory, ed Epos di Sublime Tecnologico. La seconda sviluppa l’idea di presentare su un fondale pittoricamente a macchie (alla Leopolda si è tenuta la prima collettiva dei macchiaioli) la tecnologia dell’ologramma in 3D per restituire, con una tecnologia estremamente avanzata e ben padroneggiata, un esempio di ritrattistica (genere pittorico in cui si cimentarono gli stessi macchiaioli ma anche pittori coevi di altra scuola). La prima, Limes, è sicuramente l’opera concettualmente più valida esposta. Piacere ancora una volta sinestetico che mixa, a livello visivo, geometrie, esplosioni luminose e parole, e a livello sonoro, voci, suoni e rumori che si fanno ipnotici, vagando nella nostra mente – senza che si senta il bisogno di comprendere il significato di quelle parole/frasi vicine alla litania, o a un mantra avvolgente. Un ritorno alle origini, dell’essere umano, del suo rapporto col padre/logos/dio. Affascinante.

Bright Festival tornerà, si spera, anche l’anno prossimo a Firenze. Forse puntando un po’ meno sull’interattività tecnologica con fini ludici e un po’ di più su opere che, pur utilizzando come mezzo la tecnologia, puntino sulla restituzione di un’idea di matrice artistica, creativa e originale.

L’evento ha avuto luogo:
Stazione Leopolda
viale Fratelli Rosselli, 5 – Firenze
sabato 6 maggio