Amore e vita illustrate da un sognatore

Il Chiostro del Bramante inaugura la mostra dedicata a una delle icone dell’arte del Novecento

Marc Chagall è uno di quegli artisti che hanno attraversato come una lama tutto il XX secolo, grazie anche a una vita particolarmente longeva che l’ha portato ad essere testimone prima della Rivoluzione d’Ottobre nella natia Russia, poi delle Guerre Mondiali, per arrivare ai decenni della seconda metà del decennio fino alla sua morte nel 1985; approcciarsi all’arte di Chagall è particolarmente produttivo anche da altri punti di vista, per esempio, data la sua esperienza di viaggiatore e nomade, passando per essa possiamo attingere al folklore russo (dato che nel corso della sua esistenza non ha mai abbandonato il legame di nascita, specie con la sua città d’origine, Vitebsk), ma anche alla cultura europea (specie francese) e soprattutto alla tradizione ebraica, alla quale è sempre rimasto profondamente devoto. Anche da un punto di vista strettamente stilistico, la sua produzione ha risentito della lezione cubo-futurista e di quella surrealista, senza però mai identificarsi completamente con esse, e la sua smisurata opera si compone di acqueforti, disegni, litografie e pitture a olio.

Tutto questo emerge chiaramente dalla mostra inaugurata al Chiostro del Bramante, Marc Chagall. Love and Life, che accoglie una vasta selezione di opere provenienti dall’ Israel Museum di Gerusalemme, opere che l’artista stesso prima di morire donò come estremo gesto, appunto, d’amore nei confronti della sua patria. Per quanto avesse viaggiato infatti, Chagall non ha mai abdicato all’immaginario ebraico per quanto riguarda la sua iconologia e il suo simbolismo, spesso fin troppo didascalico considerando quante rivoluzioni in un secolo l’arte avesse vissuto. Erede della lezione di Cézanne, in Chagall il piano della realtà si fonde e si confonde con quello dell’immaginazione, sovvertendo le abituali regole prospettiche: realtà e sogno diventano due facce della stessa medaglia, ma contrariamente agli artisti a lui coevi Chagall non abbandona mai il piano della figurazione, mostrandosi spesso obsoleto, a volte anche kitsch nel suo metaforismo esplicito. La mostra mette in evidenza come un ulteriore fattore di controtendenza rispetto all’arte del Novecento fosse una sorte di ottimismo nella sua arte; seppur consapevole degli orrori che il suo popolo aveva vissuto sotto al nazismo, o forse proprio per questo, Chagall non rinunciò mai a dimostrare nella sua arte il suo amore per la vita.

Un amore sognante, poetico, come poetica era la sua visione dell’amore per Belle, la donna che sposò e che divenne la sua musa per tutta una vita. Una grande parte della mostra, a voler essere specifici la quasi totalità, è rivolta alla produzione chagalliana dell’illustrazione di racconti, dalla Bibbia alle fiabe di La Fontaine, dalle Anime morte di Gogol fino alle immagini realizzate per la sua autobiografia. Disegni e schizzi splendidi, che però probabilmente non riescono a restituire il livello e il valore del pittore; così come, nell’allestimento, le sale dedicate alla didattica per bambini e le parti interattive non offrono materiale utile a comprendere la profondità che si cela sotto queste apparentemente innocua gioia di vivere. Ottima la scelta di accompagnare le illustrazioni dedicate alle favole di La Fontaine con la favola stessa; per il resto c’è da dire che, come abbiamo avuto modo di sostenere, Chagall è un artista che si ama troppo facilmente, e la mostra non pare possa offrire un contributo significativo a chi desidera conoscerlo più a fondo.

La mostra continua:
Chiostro del Bramante
Via della Pace – Roma
dal 16 marzo al 26 luglio 2015
tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00

Chagall. Love and Life
Opere dalla Collezione dell’Israel Museum