Fedez tra simboli, brand e pastiche

Cavalcando l’onda dei tweet e dei like i Ferragnez continuano a far parlare di loro con l’uscita dell’ultimo video Bella storia. Ma è davvero una bella storia?

Agli occhi di un individuo con lo sguardo poco allenato potrebbe sembrare tutto in linea con i tempi; tante luci, colori, quel ritorno alla finta tecnologia anni Ottanta a metà fra un Carpenter di Fuga da New York e Pac-Man. Il video viene annunciato pochi giorni prima dalla nuova capigliatura, anch’essa molto colorata e con un simbolo della pace. Passano i giorni, l’attesa dei fans cresce e vengono svelati i vari pezzi del puzzle che compongono la lettura del videoclip di Bella storia.

Il cantante milanese mostra  il simbolo della pace in testa e in un video successivo troviamo un accenno di una riflessione – probabilmente più profonda di quello che comunica il video – sulla società contemporanea. Esordisce con “Ci stiamo gradualmente trasformando in triste carnevale di luoghi e simboli?” e poi continua “Io credo di esserne un ottimo testimone. Ma se proprio devo cucirmi addosso un simbolo, vaffanculo! Voglio essere quello della pace”.

Quello che ne viene fuori è il ritratto di un Fedez borghese decaduto, che forse ripensando alla sua carriera musicale e ai primi video come Tutto il Contrario o Faccio Brutto, fa una riflessione su se stesso, o forse è quello che vuole far pensare di sé.

Tuttavia senza entrare nel merito di considerazioni personali sul rapper in questione, analizzando il video più nel dettaglio, si tenta di scardinare il video dalle componenti della coppia più chiacchierata del momento, ma ci si rende conto che non è possibile. Poco dopo l’inizio del videoclip appare subito – anche se per qualche secondo – una specie di occhio stilizzato su di un poster affisso al muro. Coincidenza che l’occhio sia proprio il simbolo del brand della Ferragni: inevitabilmente per il fruitore che si trova dinnanzi al video il primo pensiero non è quello di comprare dei vestiti, ma inevitabilmente il video stesso può creare una sorta di induzione all’acquisto anche in maniera involontaria.

Vi sono tuttavia buoni propositi come quello di fare riferimento a videoclip precedenti come Part of me di Katy Perry. Nonostante il video sia stato elogiato da molti critici per via della forza che trasmette alle donne, l’autrice femminista Naomi Wolf l’ha accusato aspramente di propaganda in favore dell’adesione all’arruolamento nel corpo dei marines. Il video risale al 2012, anno in cui il conflitto in Afganistan era molto sentito soprattutto dai media internazionali, ma dello stesso anno vi è un’altra quasi-citazione, quella della pelliccia e dei vestiti così stravaganti nel video di Macklemore in Thrift Shop. Ok la ripresa del trash, ma così sembra un po’ troppo.

Tuttavia non tutti i riferimenti che sono presenti nel video sono da buttare; vi è infatti una sorta di tributo nei confronti di uno degli esponenti dell’astrattismo italiano Eugenio Carmi come fonte di ispirazione per elementi del video.

Il risultato che si ottiene tuttavia è quello che potrebbe definirsi un pastiche, che talvolta come afferma il critico Massimo Fusillo “può essere un esercizio di pura riscrittura o di contaminazione linguistica, del tutto neutro. Non c’è dubbio però che la sua tonalità dominante sia scherzosa, con tutte le varianti possibili, dal riso aggressivo all’ironia più sottile” e prosegue “si pone a metà fra la polemica violenta della satira e l’omaggio dotto del serio.” In relazione a queste considerazioni si inserisce facilmente il video di Bella Storia.

Mostrando colori e gente impaillettata, facendo un’allusione più che evidente alla comunità LGBT, si mostra un ritratto reazionario. Quello che ne viene fuori è un patchwork trash e colorato, una scopiazzatura da un passato neanche troppo recente, con un testo e una interpretazione artistica parecchio scadenti e sicuramente in linea con i tempi e con l’offerta musicale del pop. È evidente che ai Ferragnez, forse, non era bastato toccare il fondo con l’interpretazione della influencer, più simile a Tarzan che a una cantante, nella hit estiva con Baby K.