Non solo pellicole

All’interno di Palazzo Poli a Roma, l’estro della Lollobrigida rivive attraverso la mostra I mondi di Gina, promossa dal Ministero della Cultura con Archivio Luce-Cinecittà e aperta al pubblico dal 9 giugno all’8 ottobre 2023.

«Vorrei essere ricordata soprattutto come artista, e perché no?, anche come attrice», è in questa frase rilasciata in un’intervista dalla Lollobrigida qualche anno fa che si può sintetizzare tutta l’attitudine creativa di una donna unica, che non è stata protagonista solo al cinema, bensì ha lasciato il segno nell’arte nella sua totalità, fotografando – è il caso di dirlo – un’epoca.

Ecco così che la bellezza di una star divenuta famosa a livello internazionale, ma orgoglio tutto italiano, viene messa in luce all’interno di una mostra a Palazzo Poli, che affaccia su uno dei simboli di Roma: Fontana di Trevi.

I mondi di Gina progetto ideato e curato dal Sottosegretario del MIC, Lucia Borgonzoni e dalla Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, è dunque un tributo straordinario, dovuto, al talento trasversale di colei che al cinema ha incantato la critica di tutto il mondo con personaggi divenuti emblematici come la Bersagliera di Pane, amore e fantasia di De Sica, o la Fata Turchina dello sceneggiato Le avventure di Pinocchio, diretto da Luigi Comencini nel 1972.
Con oltre 120 fotografie la Mostra ripercorre l’intera vita della Lollo, attraverso scatti provenienti dall’Archivio Luce-Cinecittà, dal Centro Sperimentale di Cinematografia e dal MuFoCo – Museo di Fotografia Contemporanea – e da altri fonti.

È indescrivibile l’emozione che si prova percorrendo le sale dove sono dislocati quei tantissimi ritratti e quelle suggestive pose rubate, molte, durante le riprese di celebri film. Un tuffo nella storia del nostro paese e non solo, in cui la Lollobrigida appare in tutto il suo splendore e il suo stile, inimitabile. Classe, portamento, eleganza, ma anche innata spontaneità; sono diverse infatti le foto che ritraggono La donna più bella del mondo (per citare una pellicola iconica, la cui interpretazione valse a Gina il David di Donatello nel 1956 come miglior attrice protagonista) con una macchina fotografica in mano. Sono proprie queste le fotografie che stupiscono di più, perché mostrano uno dei lati meno conosciuti di questa diva nostrana, mentre armeggia obiettivi anche durante la lavorazione di pellicole di cui era protagonista – con costumi di scena -, come sul set di Venere Imperiale nel 1962, o sui tetti di Roma, insieme a una modella nel 1980.

«Gina fu innanzitutto una self made woman», afferma la Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia. «Una donna contemporanea, dalle mille sfaccettature e dalla creatività inesauribile, che già al culmine del suo successo negli anni Sessanta, prima in parallelo e poi lasciandosi alle spalle la recitazione, riprese la sua vena artistica e si volse alla fotografia, ricevendo molti premi e onorificenze».

La Mostra, inaugurata il 9 giugno e aperta al pubblico fino al prossimo 8 ottobre, non ospita però solo fotografie, ma anche due abiti originali realizzati per l’attrice da Gattinoni (un mantello del 1969 in cady di seta color arancio con ricami in metallo su abito in broccato oro e arancio e un abito da gran sera in marocaine in seta color avorio, composto da ampia gonna con crinolina e bustier ricamato in cristalli e filo di seta del 1957) e due costumi di scena dei film Venere Imperiale e La donna più bella del mondo realizzati da Costumi d’Arte, sono inoltre presenti alcuni gioielli Bulgari, con cui l’attrice aveva un legame unico. “Gli orecchini con smeraldi, in particolare, sono stati riacquistati nel 2013 a un’asta i cui proventi sono stati devoluti dall’attrice alla ricerca sulle cellule staminali”. «Amo Bulgari perché sa valorizzare la bellezza unica delle pietre al pari di uno scultore» affermò la Lollobrigida. Proprio la scultura, insieme alla fotografia, era un altro dei talenti, uno dei mondi, con cui Gina seppe reinventarsi una volta conclusa la carriera di attrice, riscuotendo importanti riconoscimenti.

A raccontare la donna oltre all’artista ci sono anche filmati inediti di famiglia che raccontano la vita privata – grazie alla gentile concessione di Andrea Milko Skofic – e quella pubblica della grande attrice.

“Il progetto legato a Gina Lollobrigida comprende altre attività successive che si terranno durante la Mostra del Cinema di Venezia: una seconda esposizione fotografica che celebra Gina assieme ad Anna Magnani, una proiezione di un suo film restaurato e la presentazione di un premio dedicato ai giovani talenti nel campo dell’arte, della moda, del design e della fotografia”.

«La Lollo era la Lollo, nessuno faceva più notizia di lei» ricorda Rino Barillari il “Re dei Paparazzi”, che ha respirato gli indimenticabili anni della Dolce vita. «Bloccava il traffico in via Condotti. Era una bellezza impossibile da descrivere. Grinta Made in Italy e bellezza ciociara». Proprio come nella foto in bianco e nero scelta per pubblicizzare I mondi di Gina, scattata da Aldo Luxardo negli anni ’60, che mette in risalto tutta la sensualità della Lollobrigida conservata in eterno.

@photo credit_Alessio Neroni

La mostra continua:
Istituto Centrale per la Grafica – Palazzo Poli
Via Poli 54, Roma
dal 9 giugno all’8 ottobre 2023
orari: da martedì a domenica ore 10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00). Lunedì chiuso

I mondi di Gina
a cura di Margherita Bordino, Marco Cappellesso, Tony Costagliola Di Fiore, Federico Barassi