L’arte come risposta alla violenza

Il complesso del Vittoriano, nell’ambito del progetto ROMAversoEXPO, ospita questa volta la Tunisia che in vista dell’appuntamento di Milano mostra la sua ricchezza.

Se il tema della mostra – la generosità – anticipa e annuncia il padiglione tunisino dell’EXPO che darà risalto all’ecosistema e alla produttività di questo paese, qualità possibili grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo, a Roma quello che ci viene mostrato è un’altra faccia di questa ricchezza. A essere centrale, qui, è la produzione artistica contemporanea; a essere esposte sono una serie di tele di artisti contemporanei tunisini che mostrano e dimostrano come questo paese non sia insensibile al tema dell’arte. I quadri – dal realismo all’astrattismo – richiamando alcune opere di grandi artisti, stupiscono per la loro modernità offrendo in questo modo spunti di riflessione. E così, se l’area tunisina a  Milano si trasformerà in un’oasi incantata, rendendo omaggio all’oasi di Gabès, unica sul litorale Mediterraneo, la sala Zanardelli nel Vittoriano non può non riportare la mente, dopo quanto è accaduto, al Museo del Bardo di Tunisi creando così un ponte immaginario tra le due capitali, generando una vicinanza governata dal pathos che, forse, solo le forme artistiche possono far sentire.

Il 18 marzo, il giorno in cui ci sarebbe dovuta essere l’inaugurazione della mostra in presenza dell’ambasciatore tunisino Naceur Mestiri, è anche il giorno in cui la Tunisia è colpita al cuore dall’attentato che con tutta evidenza ha lo scopo di bloccare non solo il suo processo di democratizzazione, ma anche il suo tentativo di occidentalizzazione. Questa volta ad essere colpita indirettamente è anche l’arte, così che a essere coinvolti  non è solo il popolo tunisino, ma tutti noi. Quando si parla di arte e di ogni sua forma si va al di là di ogni confine territoriale o nazionale; ogni sua manifestazione è svincolata da ogni illusione di possesso particolare. Essa è patrimonio universale; parla a tutti e riguarda tutti e rappresenta uno dei modi possibili per interrogarsi e per riflettere su quanto accade nel mondo. Di conseguenza, quindi, dopo l’attentato, la mostra a Roma assume ancora più valore; diventa per la stessa Tunisia una risposta alla violenza subita, un modo per continuare a mostrare la sua “bellezza” e la sua ricchezza così da non arrendersi di fronte al tentativo di abbattere e di demoralizzare il suo processo di apertura verso la modernità.

In fondo, l’arte è e sarà sempre un tentativo di cercare una risposta a quello che accade, di provare a sanare le ferite del mondo, un mezzo per riflettere su quanto ci circonda. In questo caso, a Roma, la Tunisia in vista dell’EXPO risponde con l’arte alla brutalità che l’uomo può compiere; e nel visitare la mostra la distanza da questo paese è annullata,  e nell’apprezzarla , forse, a risultare vano è anche il tentativo di bloccare sul nascere il desiderio di un paese che vuole aprirsi al resto del mondo.

La mostra continua:
Complesso del Vittoriano – Sala Zanardelli
Roma
dal 19 marzo al 1 aprile
tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 18:30
venerdì, sabato e domenica fino alle ore 19:30
Ingresso gratuito

La Tunisia naturalmente generosa
in collaborazione con Roma Capitale e Expo Milano 2015