En plein air

Nel cuore della cittadina di Seravezza resterà aperta, fino al 7 settembre, la mostra dedicata alla Scuola di Staggia e al paesaggio in Toscana – la pittura che ha aperto le porte alla successiva corrente dei Macchiaioli.

Grazie all’intelligente curatela di Nadia Marchioni, gli amanti dell’arte potranno calarsi – ancora per qualche settimana – nelle atmosfere di pieno Ottocento, attraverso le opere – maggiori e minori – che sono all’origine dell’intensa esperienza dei Macchiaioli. Nelle stanze del Palazzo Mediceo di Seravezza, infatti, si potrà godere fino a domenica 7 settembre di un’esposizione di quadri che, per forma e tecnica, hanno contribuito in maniera determinante all’evoluzione della pittura italiana.
Tra gli artisti maggiori – per fama e contributo – troviamo Alessandro La Volpe, la Scuola di Staggia (formatasi intorno al 1855 sul modello di Barbizon, attorno al pittore ungherese Karoly Marko il Giovane e a suo fratello Andreas), il francese Jules Dupré e altri. Come afferma la curatrice: “[…] L’esposizione si ripropone di documentare la precoce produzione di questo gruppo di artisti, che coincide con il difficilmente circoscrivibile passaggio dal paesaggio romantico a quello rispondente alle nuove esigenze di pittori innamorati della natura e alla ricerca di una sua più diretta e flagrante rappresentazione”.

L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni, ognuna riguardante un momento o un gruppo di artisti particolare: nella prima sezione, ad esempio, notiamo il paesaggio nutrito di episodi storici, legati alla Bibbia o alla mitologia, il cui emblema si ravvisa nel capolavoro di Giuseppe Bezzuoli, Morte di Zerbino, nel quale emergono tutte le qualità di paesista del pittore fiorentino.

Più avanti ripercorreremo i mutamenti essenziali nella pittura di paesaggio avvenuti a partire dagli anni 30 dell’Ottocento, ossia lo studio della natura “dal vero” – l’altrettanto famoso en plein air (all’aperto) dei contemporanei francese. Quadri carichi di luce e di sfumature di colore, frutto della sapiente maestria di una piccola realtà laboriosa, che è stata la culla di altre scuole, tecniche e sperimentazioni.
Come afferma ancora Nadia Marchioni: “[Nel]la quarta sezione… il paesaggio non è più l’ideale natura composta in studio secondo codificate leggi accademiche, né la ricerca di sublimi effetti romantici; l’emozione dell’artista di fronte al paesaggio si raccoglie in abbreviate visioni di ruderi o cascinali nella campagna, sul greto di un torrente, presso un abbeveratoio, una strada polverosa che scompare nel fitto del bosco, sciogliendosi di fronte ai quotidiani ‘motivi’ agresti e condensandosi in dipinti dove la realtà viva e pulsante viene evocata con inedita libertà dai pittori più arditi”.

La mostra continua:
Palazzo Mediceo di Seravezza (Lucca)
fino a domenica 7 settembre
orari: da lunedì a venerdì, dalle ore 17.00 alle 24.00; sabato e domenica, dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle ore 17.00 alle 24.00

Le Vie del Sole
La “scuola di Staggia” ed il paesaggio in Toscana fra Barbizon e la “macchia”
a cura di Nadia Marchioni
Patrimonio Mondiale Unesco