Impressionismo dell’anima

La Galleria Il Collezionista di via Rasella ha ospitato la mostra antologica del Maestro Riccardo Cavosi. Si tratta delle opere prodotte tra il 1990 e il 2008: atmosfere a metà tra l’inquieto e i liberi stati dell’anima.

Riccardo Cavosi è uno tra gli artisti italiani (di adozione) più conosciuti anche all’estero.

Le sue opere sono attualmente esposte in collezioni pubbliche e private in Italia, Germania, Francia, Stati Uniti e Città del Vaticano. In particolare fu proprio Papa Wojtyla a voler esposto nel suo studio il crocifisso di Cavosi e a inserire otto dei suoi dipinti nell’edizione xpeciale della Bibbia con omelie e discorsi di Papa Giovanni Paolo II.

Con una mostra antologica delle opere pittoriche concepite dal 1990 al 2008, il figlio Roberto, noto attore e regista, presenta al pubblico quella parte della produzione paterna che esalta i cromatismi dell’anima degli ultimi anni di vita del maestro. Venuto a mancare tre anni fa, Riccardo Cavosi nasce in Marocco nel 1937, studia in Europa e in America. Spinto da una grande curiosità, il pittore il pittore ha sperimentato, nel corso della sua vita, diverse tecniche alla ricerca di impressioni cromatiche della luce che sono divenute il tratto saliente dei suoi paesaggi.

Numerose le opere esposte nella Galleria Rasella che testimoniano la preferenza del pittore per i paesaggi rurali, per le chiese e i paesaggi urbani di città d’arte (come la laguna di Venezia). Campi di grano, case di campagna e animali, come in Casolari, o scene di vita quotidiana tratteggiate in momenti e in città anche diverse, come in Inshallah, rendono varia la rappresentazione della vita umana e della natura.

Lo stile ha senza dubbio il carattere dell’impressionismo, tratto sul quale si è concentrato il critico d’arte venezuelano Antonio Mendoza il giorno dell’inaugurazione. L’attimo immortalato sulle tele rappresenta esemplarmente la ricerca della luce all’interno dei paesaggi, conferendo all’ambiente una consistenza poetica, immaginifica e commovente.

La lettura della tela si offre così immediata allo sguardo dell’anima dell’osservatore, donando di quel mondo esterno letto attraverso i moti interiori del pittore, sensazioni a volte di inquietudine, altre di un’elevata poesia. L’essenza degli ambienti e delle persone risulta sempre intima, relativa a un momento vissuto che – proiettato sui luoghi dipinti attraverso pennellate immediate – viene restituito attraverso impressioni di luce emotivamente precise e tecnicamente impeccabili.

Come nel caso del meraviglioso tratto giallo che caratterizza molte delle opere esposte e che, seppur con un’intensità del tutto diversa, richiama alla memoria le vibrazioni dei tocchi e delle macchie dei paesaggi dei più noti impressionisti.

La mostra continua:
Galleria il Collezionista

Via Rasella 132 – 00187 – Roma
Orario 10 – 12,30 e 16,30 – 19
(chiuso sabato e festivi) fino al 14 novembre

Mostra antologica di Riccardo Cavosi
Opere dal 1990 al 2008