Pop culture e arte contemporanea nello spazio straniante di antiche chiese

Il Festival Popsophia 2018 andato in scena a Civitanova Alta ha disseminato nello spazio della città marchigiana una serie di esposizioni e mostre dedicate alla contemporaneità: dai grandi classici alla scena emergente, un’esperienza di grande fascino in luoghi imprevedibili e affascinanti.

Come ogni estate, lo scenario culturale della Regione Marche viene assediato dal Festival Popsophia, kermesse diretta da Lucrezia Ercoli dedicata ai rapporti tra filosofia e cultura pop, capace attraverso una serie di rassegne, produzioni audiovisive, conferenze, seminari, di definire un percorso capace di indagare l’immaginario contemporaneo in maniera sfaccettata e articolata. Da giovedì 2 agosto a domenica 5 agosto, lo splendido borgo antico di Civitanova Alta è diventato la cornice di un Festival che ha riscosso uno straordinario successo di pubblico, e complice di questo successo è stato l’allestimento di diverse mostre artistiche in vari luoghi storici della città; queste mostre hanno espresso chiaramente le varie sensibilità e declinazioni che la “popsophia” ha assunto negli ultimi anni, dal momento che essenziali sono apparse sia le energie di innovazione e di indagine su alcune realtà contemporanea della scena artistico-contemporanea, sia i riferimenti e il recupero di quello che è divenuto un classico dell’arte del Novecento come Andy Warhol, faro di riferimento per chiunque intende approcciarsi alla cultura pop.

Presso la chiesa sconsacrata di Sant’Agostino, divenuto centro di sperimentazione di arte contemporanea, Antonello Tolve ha ricostruito, attraverso un allestimento affascinante che genera stimolanti tensioni con l’interno barocco, gli episodi più significativi della Galleria del Falconiere, galleria che da metà anni Settanta fino agli anni 2000 è stato un punto di riferimento di affermati artisti, progettisti, fotografi e curatori; tra i personaggi coinvolti nell’esperienza della galleria di Falconara Marittima, spiccano i nomi di Mario Schifano, Sandro Chia e Fabio Mauri. Le opere e le documentazioni esposte sono state in grado di esprimere al meglio l’impulso creativo plurale, tra installazioni e produzioni pittoriche informali, foto e progetti architettonici.

Al Centro multimediale San Francesco, altra chiesa sconsacrata che si presta magnificamente ad allestimenti stranianti, il gesto quasi iconoclasta si ripete in maniera persino più accentuata: Andy Warhol si impossessa dell’ambiente barocco invadendo anche gli spazi delle sale laterali, dove un’installazione interattiva ha coinvolto in prima persona i fruitori facendoli entrare nel mondo immaginario warholiano e nelle sue serigrafie. Le edicole della vecchia chiesa diventano, nel progetto curato da Matteo Catani e insieme alla ricerca video di Riccardo Minnucci, il supporto blasfemo delle produzioni cinematografiche dell’artista pop: la tensione tra le immagini dei personaggi rappresentanti di un’esistenza deviata metropolitana e il contesto sacrale della chiesa di provincia eleva ulteriormente il valore concettuale della sperimentazione warholiana.

Già in queste due esperienze installative è evidente l’ampiezza della proposta artistica e culturale, ma Popsophia ha affiancato a queste due proposte, altre esperienze dedicate più nello specifico ad artisti talentuosi emergenti, come Giulio Catelli presso la Galleria Centofiorini, Paola Tassetti nella cappella Natinguerra, Ivano Quintavalle al chiostro di San Francesco e rené Ciampa nello spazio culturale Sted.

Le mostre si sono concluse:
Civitanova Alta | Popsophia. Festival del contemporaneo
2 agosto – 5 agosto 2018

La provincia e l’impero
Arte Contemporanea a Sant’Agostino
A cura di Antonello Tolve

Andy_Pop
Centro Multimediale San Francesco
A cura di Matteo Catani

New Figuration | Giulio Catelli
Galleria Centofiorini

Cammini di Sospensione | Paola Tassetti
Cappella Natinguerra

Il mare sogna | Ivano Quintavalle
Chiostro di San Francesco

I sogni dell’artista | René Ciampa
Spazio culturale Sted