«Non è una mostra, è un racconto»

lucca-luccaVenerdì 30 maggio, alle ore 18.00, presso il Lu.C.C.A. (Lucca Center of Contemporary Art), Maria Antonietta Scarpari ha presentato se stessa e il suo lavoro.

Maria Antonietta Scarpari, artista professionista oltre che madre di due adoloscenti, ci illustra la sua ultima creazione, The colour of money – mostra che si tiene al Lucca Center of Contemporary Art fino al 22 giugno.
L’esposizione che la Scapari propone è essenziale e apparentemente semplice: si indaga sul valore dissacrante del denaro nella società contemporanea in stretto rapporto con il mondo femminile. Dollaro e donna – forse a creare un gioco di parole – si uniscono: la nudità femminile incontra la nudità e crudezza del denaro. Si tratta – come spiega l’artista – di «una proposta visiva, una presa di coscienza del momento storico» in cui l’essere umano si trova.
Emblematico è il risalto del corpo femminile che è presenza costante in ogni quadro in mostra: la donna – più dell’uomo – è la protagonista autentica della società attuale, «il mondo femminile ha più coscienza di sé, il suo essere ed esistere sono finalizzati alla vita, per natura». Una donna attiva, quindi, che sa quello che vuole. Tuttavia è l’assenza dell’uomo a farsi sentire, a urlare e reclamare la scena: egli è dormiente, vive nel sonno. «Deve risvegliarsi la combattività del toro», riprende Scarpari – ovvero, si deve ritrovare l’istintività mascolina, la forza e virilità che sono proprie del maschile e che, attualmente nella nostra società, sembrano qualità sopite.
Lungo il percorso espositivo troviamo anche una croce composta di sola cartamoneta, il dollaro, simbolo per eccellenza della speculazione: sembra una provocazione, un richiamo studiato, grazie al quale si vuole evidenziare il contrasto materiale/sacro. Non è però così: l’artista umbra ricorda che: «la croce è una presa di coscienza, è una porta che può dare qualcosa». Diventa necessario, quindi, rendersi conto che si sta solo dormendo: la vita vera è altro, è rendersi conto di un’entità religiosa che ci ama, che ci guarda e ci assiste in ogni momento, e che non possiamo vivere basandoci solamente sul dio denaro, che apporta alla nostra società costante apatia, tristezza e depressione.
Una mostra, quella della Scarpari, che vuole scuotere: non provocare bensì invitare alla presa di coscienza. Un’esposizione che chiede al genere umano di risvegliarsi, di scrollarsi di dosso il torpore che lo avvolge quotidianamente e di riprendersi in mano la vita autentica – un’esistenza fatta di cose semplici ma in piena coscienza. «La croce», continua non a caso la Scarpari: «è l’elemento su cui ognuno di noi, nella società contemporanea, è crocifisso, perché non ha soldi e, quindi, vive un’esistenza al limite della sopravvivenza, o perché ne ha troppi e ne è schiavo».
Grazie a questa mostra oltre all’artista, si riconosce la donna: Maria Antonietta non è solo una professionista, è prima di tutto una madre – e la sua personale non è una mera sequenza – ordinata e lineare – di opere, bensì la possibilità di “comunicare” la donna, “cantare” il mondo femminile e “la madre”, come materia creatrice del mondo.

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La mostra continua
Lucca Center of Contemporary Art

Via della Fratta, 36, 55100 Lucca
fino al 22 giugno

The colour of money
di Maria Antonietta Scarpari
Ingresso libero