Quando l’arte del fumetto è donna

Un percorso storico in grado di mettere in evidenza il ruolo imprescindibile delle donne nella storia del comics nordamericano: da New York a Palazzo Merulana, le grandi protagoniste della storia del fumetto, tra attivismo politico, immaginario adolescenziale, vignette sarcastiche e supereroi/supereroine.

In maniera sempre più decisa, nel corso degli ultimi anni il dibattito relativo alle forme che ha assunto l’arte contemporanea – contaminandosi con la cultura di massa e con la più ampia pluralità di modalità espressive – si è fatto decisivo. Non deve stupire se una delle forme più fortunate della popular culture fin dal XIX secolo, ovvero il “fumetto” o comics, ormai sia accettata di buon grado nell’orizzonte del dibattito artistico. sarebbe inutile ricordare il contributo che Umberto Eco ha apportato per questo sdoganamento, e d’altronde essendo una forma “mista” il fumetto tocca e intercetta tanto la storia della letteratura grazie alle graphic novel, quanto la storia dell’arte visiva e della pittura. A proposito di questo secondo livello, non si tratta oggi di proseguire l’intuizione della Pop Art e di Lichtenstein, ovvero quella di portare il fumetto a un livello di dignità artistica paragonabile a quella che si affida canonicamente ai criteri museali e istituzionali, quanto di allestire all’interno degli spazi classicamente adibiti all’arte le tavole dei grandi fumettisti e dei grandi autori che hanno fatto la storia non solo di questa forma di arte e comunicazione, ma soprattutto dell’immaginario popolare della modernità e della contemporaneità. Le grandi firme della DC Comics e della Marvel infatti sono stati fondatori di rinnovate forme di mitologia postmoderna, mentre in numerose altre occasioni il fumetto è servito come strumento di propaganda o di contestazione politica o critica sociale.

Palazzo Merulana, dopo la lunga chiusura imposta dall’emergenza Covid, decide di riaprire i battenti con una mostra che possiede un doppio livello di attrazione: il primo è quello che abbiamo enunciato, ovvero il fatto di accogliere negli spazi di un museo che ospita una straordinaria collezione di arte italiana del Novecento (da Sironi a De Chirico, da Depero a Balla, fino ad arrivare al contemporaneo più prossimo come Mitoraj e Jan Fabre) una mostra dedicata al fumetto, con tavole originali e pezzi unici.

Il secondo fattore però è ben più significativo: come attesta infatti il titolo della mostra, Women in Comics, visitabile fino a fine luglio, è dedicata all’universo femminile, non tanto ai personaggi femminili della storia del fumetto, quanto alle autrici e artiste che hanno contribuito all’evoluzione e alla maturazione di questa forma d’arte. Come per altri generi artistici della contemporaneità, dalla fotografia alla videoarte, il ruolo delle donne nella storia del fumetto è stata decisiva, e purtroppo spesso se ne trascura il valore. Non tutti sanno per esempio che un personaggio storico come Wonder Woman del 1986 per la DC Comics deve i suoi natali a una donna, ovvero Trina Robbins, autrice “militante” della scena underground e dell’attivismo femminista.

La mostra, curata proprio da Trina Robbins e da Kim Munson e promossa dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, è visitabile in esclusiva europea proprio a Palazzo Merulana; si tratta di un percorso che mostra il lavoro di 25 artiste e di 90 opere legate ai comics nordamericani, dal vintage alla concezione autoriale della graphic novel classica, dove linguaggi sarcastici particolarmente diffusi nei social network (come quelli di Ann Telnaes, vignettista del Washington Post e Premio Pulitzer) incontrano le istanze progressiste dei movimenti per i diritti civili (come per le opere firmate da Afua Richardson e Alitha Martinez, presenti alla mostra con loro opere originali).

Tra gli altri nomi protagonisti, segnaliamo Colleen Doran, disegnatrice per Neil Gaiman e Alan Moore, e Raina Telgemeier, in esclusiva per l’edizione italiana della mostra, celebre per il suo registro scanzonato e affettuoso rivolto al mondo dell’adolescenza. Oltre a incontri on line dedicati al tema organizzati nel corso del periodo della mostra, a completare il percorso già così ricco e affascinante, la proiezione del documentario dal titolo She Makes Comics di Marisa Stotter del 2014, proiettato in Italia per la prima volta all’interno del percorso.

Insomma, un modo quanto mai ricco e completo di omaggiare da un lato il valore artistico del comics, dall’altro di testimoniare il ruolo delle donne per il prestigio di questa forma d’arte.

La mostra continua:
Women in Comics
a cura di Kim Munson e Trina Robbins
co-prodotta da ARF! Festival e Comicon

Palazzo Merulana
via Merulana, 121 – Roma
dal 28 maggio al 11 luglio 2021
Biglietti intero € 10,00 / Ridotto € 8,00
L’accesso alla mostra Women in Comics è libero e incluso nel biglietto di ingresso alla Collezione Cerasi presso Palazzo Merulana
www.palazzomerulana.it