L’antica bramosia e l’avvistamento del divino delfino

Un tuffo tra presente e passato è ciò che si compie negli spazi dello Stadio di Domiziano a Roma dov’è ora in corso la personale dell’artista Nicola Migliozzi – Eros, lo slancio vitale.

Fin dall’antichità l’Eros è stato fonte d’ispirazione inesauribile per poeti e artisti che tramite il mezzo artistico esprimevano la potenza, il fascino e la bellezza di questa forza primigenia in grado anche di scatenare guerre, come racconta Omero nell’Iliade con la mitica storia d’amore tra la bella Elena, moglie di Menelao, e il bel principe di Troia Paride, un amore che fu in grado di causare la caduta di una città. Omero non è ovviamente l’unico ad aver dato un quadro delle conseguenze di un Eros incontrollato, altri si sono dilettati nel mostrare i risultati catastrofici di questo impulso unicamente carnale; ma è incontrovertibile il fatto che sia proprio tramite l’amore fisico privo di parte sentimentale che l’atto stesso del concepire può avere luogo, creando le generazioni future. L’elevazione dell’amore a sentimento nobile è opera di Apuleio che scrisse di Amore che innamoratosi di Psiche la rese immortale per rimanerle a fianco sempre. Conquistato il primato di purezza e nobiltà l’amore è diviene anche astrattamente sentimento, in grado non solo di distruggere, ma anche di creare. È la forza di questo amore-creatore che indaga nella sua personale l’artista napoletano Nicola Migliozzi – Eros, lo slancio vitale: l’arte la passione e l’amore nel mito. Immersi nell’incantevole cornice dello Stadio di Domiziano le opere di Migliozzi sembrano vibrare ed interagire dialetticamente con lo spazio circostante, che è ricordo e traccia del tempo passato.

20180614 191449Corpi che si intrecciano, bocche che si incontrano e fiati che si perdono nell’intensità del momento. In Possessione amorosa, Appetibile dolcezza, Erotico intreccio l’Eros viene rappresentato nella sua cruda realtà figurativa, eppure i tratti morbidi e rapidi che danno la sensazione di uno schizzo uniti all’uso del supporto in pietra lavica e ai colori accesi, che dalla cottura di questo scaturiscono vividi, rendono la figurazione decisamente astratta. Stando di fronte alle opere di Migliozzi si ha l’impressione di perdersi in un’altra dimensione, un universo fatto di forme astratte come quelle di Kandinskij e Picasso, ma che ricordano sicuramente di più quelle del Matisse della Danza e della Stanza rossa. La dimensione spaziale all’interno delle opere si perde e l’atemporalità invade il campo d’azione e relega il tempo nello scatto di un attimo eterno. Eternità data anche dalla durezza della pietra lavica che usata come supporto richiama il mito del dio Efesto (nella mitologia romana conosciuto come Vulcano), che si era ritirato dall’Olimpo, decidendo di abitare nelle fucine all’interno dell’Etna, stanco dei continui tradimenti della moglie Afrodite, dea dell’amore e della bellezza con il rivale Ares dio della guerra per il quale forgiava armi letali. Il fuoco quindi è alla base del lavoro di Migliozzi, che lavorando con temperature altissime riesce ad ottenere la fluidità e la morbidezza del segno. Altro particolare interessante è come queste opere ricordino gli intramontabili affreschi pompeiani sia nella scelta del soggetto sia nelle forme del segno. I numerosi richiami alla cultura greca romana, alla mitologia e all’epica miscelate con il senso di immortalità che permea ogni singolo lavoro rendono la produzione altamente affascinante e monumentale.

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Innamorarsi è la costante che spinge l’essere umano ad andare avanti, e a dare al mondo sempre la parte migliore di se. Secondo le parole della direttrice artistica Maria Grazia Londrino “L’amore è la forza che porta al cambiamento” ed è forse questo il segreto e la vera potenza salvifica dell’amore ed il motivo per cui nei secoli e soprattutto nella contemporaneità di oggi ogni individuo cerca costantemente la sua metà persa nel mondo. Stupiscono ancor di più le parole dell’artista: “L’Arte è soprattutto un’occasione per unire gli amici”. Migliozzi vede nell’arte la possibilità di riunire e connettere le persone di qualsiasi ceto sociale e di qualsiasi credo e pensiero, l’arte è dialettica ed interattiva entra in contatto con le anime e con la storia dei singoli e li unisce fortemente nel legame di philia, l’amore di affetto e piacere reciproco che lega indissolubilmente le persone leali. Tante le sfumature dell’amore quindi studiate dall’artista che però riesce a dare un’idea dell’attrattiva e dalle potenza della fusione di esse in una tipologia di Eros fortemente alterata. Il nobile intento dell’arte si compie e l’estetica del bello prende il sopravento su tutto il resto, mettendo in evidenza la vita stessa e i suoi contrasti, le sue ambiguità e crudeltà, ma anche le sue gioie e le sue passioni. Arte non più ornamentale ma funzionale nella quale il soffio della vita si anima come all’interno di un golem che magicamente si desta dal suo sonno.

La mostra continua:
Museo Stadio di Domiziano
Via di Tor Sanguigna, 3 – Roma
da lunedì a domenica dalle 10:00 alle 19:00, il sabato dalle 10:00 alle 20:00

Nicola Migliozzi – Eros, lo slancio vitale: l’arte la passione e l’amore nel mito
a cura della galleria Tornatora Art Gallery