Architettura al servizio dell’uomo

“L’architettura interessa tutti”: questo è l’ammonimento su cui i visitatori della 15. Mostra Internazionale di Architettura sono stati chiamati a riflettere entrando nel Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale.

L’architettura interessa tutti e un’architettura di qualità è un’esigenza di tutti. Garantire uno stile di vita di qualità attraverso un ambiente edificato di valore è il compito che l’architettura è chiamata ad assolvere. Eppure, oggi, innumerevoli fattori politici, economici e ambientali sembrano privare l’architettura della sua caratteristica principale, ovvero quella di porsi al servizio dell’uomo che la abita.
Può essere evitato l’inaridimento programmatico e l’approsimazione progettuale che da troppo tempo determinano esiti architettonici sterili, indifferenti e lontani dalle esigenze dell’individuo? Sì, è la risposta di Alejandro Aravena, curatore della Biennale di Architettura 2016, dal titolo Reporting from the front in mostra a Venezia dal 28/05 al 27/11.
La tensione tra il costruito e la società è tale da non poter permettere che l’architettura si riduca ad un’arte scientifica, capace semplicemente di accontentare interessi politici ed economici; anzi è necessario che tutti, e soprattutto gli architetti, non dimentichino il valore sociale e politico dell’architettura.
Questo è un impegno che, come ci ricorda Aravena, è necessario combattere su più fronti, i fronti della disuguaglianza, della sostenibilità, dell’insicurezza, della segregazione, del traffico, dell’inquinamento, dello spreco, della migrazione, delle calamità naturali, della casualità, delle periferie e della carenza di alloggi. Sono questi i fronti su cui l’architettura è chiamata a combattere per garantire una risposta, non solo adeguata, ma di qualità, ai bisogni dell’uomo.
“Edifici belli, ma che non riescono a esprimere quale problema cerchino di affrontare non sono stati selezionati” ha dichiarato Aravena. I progetti in mostra alla 15. Biennale di Architettura, hanno rappresentato, quindi, una raccolta virtuosa di esempi in grado di dimostrare che un’architettura di qualità, anche in circostanze al limite, come quelle del fronte, è possibile. Le esigenze, troppo spesso afone, dell’individuo, possono e devono essere ascoltate anche nei contesti difficili dei vari fronti. Anche qui l’architettura non può limitarsi ad enunciare i valori di benessere e qualità , ma deve dargli forma abbattendo questi fronti e allargando i confini della buona architettura. L’obiettivo di Aravena è stato quello di mettere in mostra progetti che, al di là di virtuosismi segnici, hanno concretamente risposto alle reali esigenze della collettività che ne fruisce, migliorandone la qualità di vita. Progetti in cui le relazioni fra lo spazio architettonico e l’individuo che lo abiterà sono chiare e codificabili.
Alla necessità di una riflessione sull’architettura quale bene pubblico, Aravena ha voluto rispondere con una Biennale che ha riportato l’attenzione sull’uomo, quale primo interlocutore dello spazio architettonico. Una Biennale che sembra abbia voluto ricordarci non solo che l’architettura interessa tutti ma, anche e soprattutto, che un’architettura di qualità è un diritto di tutti.

L’evento è andato in scena:
Reporting from the front. 15° Mostra Internazionale di Architettura
curata da Alejandro Aravena
Giardini della Biennale, Arsenale – Venezia
dal 28 Maggio al 27 Novembre